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sabato 7 agosto 2021

Medicina tibetana: la malattia come una vera benedizione

Il malessere, almeno finché non raggiunge la soglia del dolore, non lo spaventa, perché curarsi non comporta alcuna grossa rinuncia, alcuna sofferenza supplementare: un bicchiere d’acqua per le pillole, o un ago indolore per le iniezioni. 


E via, come nuovi. Senza contare l’innegabile, inconfessato piacere di ritornare, almeno per la durata della malattia, bambini confortati, quasi per diritto, dalle coccole e dalla protezione dei propri cari ed esentati, in una parentesi fastidiosa e insieme gradita, dal lavoro, dallo studio, dalle lotte e dalla fatica del vivere quotidiano. Ma se provate, come è consuetudine in Oriente, a ritrovarvi con qualche vescica sulla pelle per effetto della moxa o irti di una ventina di sottilissimi aghi, se siete costretti a ingurgitare intrugli nauseabondi o a recitare una serie interminabile di preghiere, potete essere certi che, prima di ammalarvi ancora, ci penserete due volte. 

I tibetani fanno ancora di più: giungono a considerare la malattia come una vera benedizione, perché consente di eliminare l’errore e di sviluppare la saggezza. Privato della sua beata passività, il paziente è sottoposto, suo malgrado, a un ruolo interamente attivo: pensa, prega, medita, sconta attraverso la sofferenza il suo cattivo karma e, inoltre, pratica gli esercizi prescritti dal medico, visualizza, controlla il respiro, riposa e si nutre secondo regole precise: si purifica spiritualmente e mentalmente, consapevole del fatto che, secondo il principio buddhista, la malattia nasce innanzitutto nella mente e soltanto grazie al suo controllo è possibile rigenerarsi, attivando la completa guarigione. Anche la medicina occidentale contemporanea, e in particolare la psicosomatica, sembra essere giunta alle stesse conclusioni: le emozioni negative influiscono sulla biochimica del corpo e possono scatenare la malattia così come l’affetto, la fede e il desiderio di guarire possono operare miracoli, talvolta anche nei confronti di patologie che erano state ritenute incurabili. 

Assecondando tale principio di base, il modello proposto dalla medicina tibetana diventa essenzialmente un modello di trasformazione interiore e di sviluppo della consapevolezza, gli unici strumenti capaci di eliminare radicalmente i conflitti mentali e le cattive abitudini che causano la malattia. Prevenire prima di dover curare, mantenere saldo l’equilibrio dentro e fuori di sé prima di essere costretti a ricomporlo: il segreto orientale della buona salute è praticamente tutto qui. E non è poco.

Per informazioni

🖌 INFO: 

☎️ CORRADO 335 7186538 - 

☎️ SONIA 349 5148604

THUPTEN CHHIRING SHERPA

OPPURE SCRIVI A centrotaraverona@gmail.com

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